Nell’ampio panorama dei grandi vini piemontesi di notevole importanza è di sicuro il Dolcetto. Il suo vitigno è costellato di piccole foglie e preziosi grappoli dalla forma allungata ricchi di acini di media grandezza e dalla partsicolare tonalità nero-bluastra. Accoccolato tra un delicato clima mite i suoi vitigni ben si sposano ad un suolo calcareo-marmosoa donando un vino dall’intenso color rosso rubino di magistrale preziosità.
Questo vino è un rosso di media strattura con un notevole bouquet ricco di aromi eccezionali quali ciliegia, frutta a bacca scura, prugne mature e sentori lontani di viola. A favorire questo bouquet spiccato è la sosta per alcuni mesi di questo vino in grandi botti di rovere. Al palato regala una trama tannica presente e ben integrata a maturi aromi di frutta che riescono a creare una chiusura equilibrata con un vago e delicato sentore di mandorla.
Di sicuro rappresenta uno dei vini più conosciuti e apprezzati. Definire gli accostamenti possibili di tale perla del Piemonte è possibile tenendo in considerazione i suoi aromi, la sua bassa acidità e la sua struttura che deve rappresentare il punto di unione tra cibo e vino. La sua media corposità non eccessivamente complessa lo rendono adatto a pietanze dai gusti semplici e non eccessivamente elaborate. La sua bassa acidità lo rendono ideale per completare piatti dai sapori equilibrati e bilanciati alla perfezione. Inoltre la sua modesta gradazione alcolica lo rendono perfetto per un uso quotidiano che esalta il palato.
Versatile e completo è adatto alla cucina rustica , ai formaggi così come ai salumi e ancora alla pasta fresca con brodo o alle carni bollite e arrosto. Il suo particolare retrogusto di mandorla amara lo rendono ideale anche per ragù o tartare al coltello. Infine la versione più giovane del Dolcetto affinata in acciaio si abbina perfettamente a gusti intensi come carni saporite, verdure, legumi o ottime zuppe dai gusti particolarmente incisivi.