Barbera

Inutile dire che la Barbera è il vitigno piemontese per eccellenza. A differenza del Barolo, la Barbera è un vino che viene prodotto in abbondanza mentre il primo era quello che veniva impiegato solo in alcune occasioni o per essere regalato.
Il vitigno da cui si ricava la Barbera presenta le seguenti caratteristiche:
– il grappolo è di media grandezza e richiama la forma di una piramide e a volte, seppur raramente, di un cilindro. A volte è sciolto e a volte compatto a seconda delle condizioni culturali e ambientali. Il peduncolo è semi legnoso e abbastanza lungo di un color bruno rossiccio, i pedicelli sono di lunghezza media e molto spesso di color rosso;
– l’acino è medio e regolare, la cui buccia è pruinosa di un blu intenso tannico, sottile e consistente. La polpa è succosa, dolce ma un po’ acidula;
– i vinaccioli sono 2, talvolta 3 di grandezza media, con becco sottile e lungo.

Il vino rosso Barbera è davvero piacevole adatto a tutti i palati. Il suo colore è intenso, un rosso prepotente, i profumi sono netti e ben definiti di frutta rossa, di fiori e di quel quantitativo sufficiente di spezie da renderlo unico e intrigante. I tannini sono decisi, ma non aggressivi e imponenti, un corpo nervoso ma snello e una particolare e incredibile acidità. Il suo cavallo di battaglia è la bevibilità in quanto si può abbinare a diversi piatti senza che prevalga su ciò che si sta mangiando. Infatti, si può accostare agli aperitivi, ai tradizionali antipasti piemontesi (in particolar modo al vitello tonnato) e ai salumi.

La Barbera è un vitigno famoso per la sua capacità di adattarsi in ogni zona del mondo tanto da seguire gli immigrati italiani, fino ad arrivare in Argentina in cui vi è uno dei vitigni più coltivati e che porta ottimi risultati. Si possono trovare anche in Uruguay e California. In Italia la zona per eccellenza della crescita di tale vitigno è la zona del Monferrato (tra le altre cose è l’area in cui la Barbera è nata). Si può trovare anche in provincia di Asti e nelle Langhe.

Bisogna tenere in considerazione un aspetto di grande rilievo. Più la temperatura di servizio è bassa, più l’acidità del vino si accentua. Per le bottiglie più complesse e corpose si consiglia di mantenere una temperatura che varia dai 15 ai 17 gradi centigradi, mentre i vini con il frutto vivo, beverini e giovani la temperatura può essere anche più bassa: tra i 13 e i 15 gradi centigradi.

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