Per merito di alcuni monaci di San Colombiano è stata mantenuta l’attività di viticoltura in seguito alla caduta dell’Impero romano. Nonostante tutto furono portate delle innovazioni nelle tecniche di vinificazione presenti, in quel periodo, nei popoli celtici. Quest’ultimi producevano vini assai leggeri più con la funzione di dissetanti, inoltre conservavano il vino in rudimentali botti di legno. Quindi i monaci appena citati riuscirono a carpire tutte le nuove metodologia di vinificazione apportando anche delle migliorie con il risultato ovvio di ottenere un prodotto ancora più amabile e apprezzabile. Il nome Soave sembra derivi dal popolo degli Svevi, infatti ‘suaves’ è la pronuncia con la quale veniva definita questa gente. Quello che rimane ai nostri giorni comunque è l’eccellenza di un prodotto unico sotto tutti gli aspetti. Il vino Soave, dunque, è un vino bianco a DOC prodotto in esclusiva nella provincia di Verona.
Caratteristiche
Per quanto riguardano gli aspetti organolettici ci sono diversi pregi che rendono questo vino molto amato e ricercato. L’esperienze vissute nel testare il Soave coinvolgono tutti i sensi. Dall’olfatto con fragranze nitide ma sopratutto dal gusto deciso e appagante.
Colore: il colore è di un delicato giallo paglierino che tende a sfumature di verdognolo.
Odore: All’olfatto risulta vinoso ma con forti profumi e intensi.
Sapore: Quando si assapora il Soave si apprezza il suo essere secco. Corposo ma armonico e con un leggero tocco di un retrogusto amaro, ma molto stimato.
I giusti abbinamenti
Il pregio del Soave è di essere un vino che si lascia abbinare a svariati piatti. Per certi aspetti può essere usato come un normale aperitivo. I primi piatti non elaborati sono l’ideale, soprattutto quelli a base di verdure. La presenza di pesce può essere il giusto compagno. Si presta bene con piatti di polenta o formaggi ben stagionali dal sapore deciso.
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