Scopri l’anima più autentica della viticoltura irpina

Nel corso degli ultimi anni la viticoltura irpina è stata al centro di un processo di riscoperta. Grazie al lavoro sapiente di realtà che hanno saputo valorizzare le potenzialità di un territorio molto vocato, i vini irpini sono diventati progressivamente dei sinonimi di qualità ed eccellenza. È in particolar modo nell’unione tra il suolo minerale e i vitigni autoctoni che si ritrova la filosofia più autentica dei vini di questa zona, compresi quelli che riflettono un metodo produttivo più innovativo e in linea con le richieste della clientela contemporanea. Di seguito scopriamo quali sono gli elementi più genuini di una terra dove la vite cresce in maniera davvero rigogliosa.

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I vitigni autoctoni d’Irpinia: le testimonianze di una storia millenaria

La coltivazione della vite in Campania vanta origini antichissime. Già dall’epoca degli Etruschi sono giunte a noi le testimonianze della viticoltura locale, che è poi evoluta nel corso dei secoli passando per le popolazioni greche e romane, fino ad arrivare al successo dei giorni nostri. Alcune delle varietà autoctone più apprezzate della zona irpina erano conosciute e lavorate già in epoca antica, eppure solo recentemente sono state oggetto di un processo di valorizzazione importante. L’attuale centralità dei vitigni locali è impreziosita proprio dal pregiato bagaglio storico.

Basti pensare in tal senso all’Aglianico, una varietà a bacca rossa il cui nome deriva dal termine “ellenico”, poiché introdotta dalla civiltà greca ai tempi della fondazione di Cuma. È proprio da questo nobile vitigno che sul territorio irpino trova le condizioni ideali per esprimersi in maniera particolarmente fine, che si ricava uno dei rossi più apprezzati d’Italia: il Taurasi. Tra le uve autoctone a bacca bianca esiste una varietà oggi molto diffusa e amata, le cui radici risalgono a un tempo ancora più remoto: si tratta del Fiano, un vitigno importato grazie all’influenza dei popoli fenici. Entrambe queste due varietà, coltivate da realtà stimate come Case d’Alto, traggono enormi benefici dai terreni di origine vulcanica che caratterizzano il suolo irpino e conferiscono agli acini sentori molto complessi.

Una gamma che riflette la tradizione e la modernità dei vini d’Irpinia

Per comprendere quali sono le caratteristiche più autentiche della viticoltura irpina contemporanea, una realtà come Case d’Alto può offrire un punto di vista ideale. Grazie a una proposta che comprende sia i grandi classici dell’enologia locale, come ad esempio il Taurasi Riserva, sia i vini macerati ottenuti da uve autoctone, la gamma dei prodotti si adatta a una clientela diversificata. Chi desidera scoprire la viticoltura tradizionale può assaporare un Fiano d’Avellino DOCG, mentre quanti sono intenzionati a esplorare un altro punto di vista trovano nei cosiddetti orange wines un’opzione perfetta per stupire il palato.

Uno degli aspetti che maggiormente permettono di configurare questa realtà tra le più innovative del territorio si ritrova nell’attenzione posta alla sostenibilità ambientale. Dopo aver completato il percorso di conversione a regime biologico, i vini della gamma sono certificati e ottenuti nel rispetto di metodi artigianali, senza il ricorso a prodotti di sintesi o a pesticidi. Guardando a un’azienda come questa per comprendere il forte valore della tradizione che si respira in Irpinia, ci si può soffermare anche su un altro elemento importante. La coltivazione di viti ultracentenarie, che appartengono alla famiglia da diverse generazioni, permette di sperimentare nuovi metodi in cantina (es. le lunghe macerazioni), sapendo di poter contare su una materia prima di qualità.

In conclusione è possibile affermare che il segreto del successo contemporaneo della viticoltura irpina si ritrova non solo nei forti legami con una tradizione locale millenaria, bensì nella capacità di alcuni produttori di saper valorizzare le espressioni originali di questo territorio. Attraverso l’attenzione posta nei confronti delle uve autoctone, vinificate anche in maniera innovativa, in Irpinia l’enologia rappresenta il racconto fedele di un terroir davvero vocato.