Il nome sur sur, significa grillo, in lingua araba classica, un tempo parlata anche in Sicilia. L’etichetta ci fa vedere Gabriella bambina (fondatrice di Donnafugata insieme al marito Giacomo) che corre a piedi nudi tra i fiori e l’erba fresca, seguendo il canto dei grilli...
Lumera è la protagonista di una poesia siciliana che celebra l’amor cortese "Or come pote sì grande donna intrare / Per gli occhi mei, che sì piccioli son? / e nel mio core come pote stare […], ma voglio a lei Lumera asomigliare". Da regalare alla donna amata.
“Dai disordinati capelli color di sole l’acqua del mare colava sugli occhi verdi apertissimi” … così Giuseppe Tomasi di Lampedusa descrive Lighea, la sirena personaggio centrale di un suo racconto. A lei si ispira questo vino.
Vigna di Gabri, non è un nome dato a caso. Questo vino porta il nome di Gabriella Anca Rallo (fondatrice di Donnafugata insieme al marito Giacomo). Un omaggio romantico senza pari.
Sono tante le "donne in fuga" sulle etichette di Donnafugata. Chissà chi è quella rappresentata in questa. Il produttore suggerisce l'Angelica dell'Orlando Furioso. Tu chi ci vedi?
Un vino di fascino, eleganza e aristocratica grazia ci riporta alle magiche atmosfere della Sicilia di Tommasi di Lampedusa. Come il Tancredi letterario, un vino di intelligente ambizione.
Chiarandà racchiude al suo interno l'essenza della Sicilia e all'esterno non è da meno. La sua etichetta è un omaggio alla terra di origine di questo vino.
Come nelle esotiche novelle narrate da Shahrazād, qui si parla di un principe, il Nero d'Avola di Sicilia, della sua nascita e delle sue gesta. Un vino diventato mitologico grazie proprio al suo sapore così esotico.
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